L'Unione Europea sta subendo ulteriori pressioni da parte dei paesi membri affinché rinvii ed apporti modifiche alla legge volta a limitare la deforestazione che entrerà in vigore a fine 2025: allo stato attuale, 11 governi stanno chiedendo a gran voce di rivedere i termini della legge in oggetto.
Questa politica, prima al mondo, mira a porre fine al 10% della deforestazione globale alimentata dal consumo di soia, carne bovina, olio di palma e altri prodotti importati dall'UE, ma è diventata un elemento politicamente contestato dell'agenda verde europea.
L'UE ne ha già posticipato l'entrata in vigore di un anno, a dicembre 2025, a seguito di lamentele da parte di partner commerciali tra cui Brasile e Stati Uniti, e ha ridotto le norme di rendicontazione a seguito delle critiche del settore. La scorsa settimana, la Commissione ha dichiarato che avrebbe risparmiato alla stragrande maggioranza dei paesi i controlli più rigorosi.
Un gruppo di 11 paesi, guidato da Austria e Lussemburgo, ha chiesto alla Commissione Europea di semplificare ulteriormente le norme e ha sollecitato un ulteriore rinvio della sua data di applicazione. "I requisiti imposti ad agricoltori e silvicoltori rimangono elevati, se non impossibili da attuare. Sono sproporzionati rispetto all'obiettivo del regolamento", hanno affermato i paesi in un documento, che i ministri dell'agricoltura dell'UE discuteranno a Bruxelles lunedì.
Anche Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Italia, Lettonia, Portogallo, Romania e Slovenia hanno firmato il documento.
A partire da dicembre, la politica dell'UE richiederà agli operatori che immettono sul mercato UE soia, carne bovina, olio di palma, cacao, caffè e altri prodotti di fornire dichiarazioni di due diligence che dimostrino che i prodotti non alimentano la deforestazione.
Gli obblighi di due diligence si applicherebbero anche alle esportazioni dell'UE, preoccupando i paesi per l'impatto sulle proprie industrie.
Le aziende potrebbero incorrere in sanzioni fino al 4% del loro fatturato UE in caso di inadempienza.
I governi hanno proposto emendamenti, tra cui la creazione di una nuova categoria di paesi considerati a bassissimo rischio di deforestazione, che sarebbero esenti dai controlli doganali e dal tracciamento dell'origine delle merci.
Fonte Reuters