“Per le raffinerie asiatiche i gradi pesanti e ricchi di zolfo in arrivo dal Medio Oriente sono stati sempre una parte rilevante nel mix di fornitura e, al momento, il loro appetito pare essere stabile mentre ci si avvicina al capodanno cinese, me non solo, perché prevediamo che l’interesse aumenterà con la necessità di fare scorta di prodotto” (R. Edwards; il capodanno lunare cinese inizia il 12 febbraio).
L’Iraq ha aumentato il prezzo del suo grado principale (Basrah) di 70 centesimi di dollaro per barile e gli acquirenti asiatici pagano attualmente un premio di 1,1 dollari per barile rispetto al benchmark regionale (in aumento anche i prezzi per il Basrah medio e pesante); in crescita di 40 centesimi di dollaro per barile anche i gradi del Kuwait.
La OPEC+ ha concordato di mantenere invariata la produzione della maggior parte dei membri del gruppo misto, anche se Russia e Kazakistan saranno autorizzati ad un lieve aumento dell’output di petrolio; l’aumento di queste due nazioni sarà tuttavia compensato dall’intervento saudita.
In aumento di 25 centesimi di dollaro per barile anche il prezzo del greggio di Abu Dhabi, il Murban, con la stessa Abu Dhabi che ha iniziato a fissare i prezzi a termine per il suo greggio lo scorso marzo e inizierà a vendere Murban in una borsa nell'emirato a marzo di quest'anno. Il Murban è più leggero della maggior parte degli altri barili mediorientali ed è paragonabile al Brent o al più leggero greggio saudita.

Anche l'Iran, la cui produzione e le cui esportazioni sono precipitate sotto la pressione delle sanzioni statunitensi, e il Qatar, che non è un membro dell'OPEC, hanno aumentato i loro prezzi per le vendite in Asia il mese prossimo.
Fonte Bloomberg