Lo studio condotto da BP prevede tre scenari, che non sono considerabili come previsioni, ma che, in ogni caso, coprono un’ampia gamma di possibilità nel corso dei prossimi 30 anni traducendosi nella base della nuova strategia annunciata da Looney nel mese di agosto.
Lo scenario definito “Rapid” prevede nuove misure politiche di grande impatto sull’intero settore; lo scenario definito “Net Zero” prevede un’azione più intensa del precedente con grandi mutamenti nel comportamento della società; il terzo scenario, “Business as Usual”, presuppone che le politiche governative, la tecnologia e le preferenze sociali continuino ad evolversi come nel recente passato.

Nei primi due scenari, la richiesta di petrolio diminuisce a causa del coronavirus per poi riprendersi senza tuttavia tornare ai livelli pre COVID, e questo contrasta apertamente con le previsioni di altri importanti player di settore, che prevedono una crescita della richiesta di greggio per almeno altri 10 anni prima di un calo costante della stessa.
Nel precedente report, BP prevedeva una domanda in crescita sino a 130 milioni di barili giornalieri nel 2040, ma, questa volta, uno scenario del genere non è contemplato: “La domanda di petrolio diminuirà, nei prossimi 30 anni, e la portata ed il ritmo di questo declino sono trainati dalla crescente efficienza e dall’elettrificazione del trasporto stradale” (dichiarazione dei tecnici BP).
A seguire - L’impatto del COVID