Commodities: il punto della situazione
Il dollaro potrebbe indebolirsi nuovamente se il mercato restasse in modalità risk on, favorendo l’intero comparto delle commodities, su cui sembrano volar puntare molti gestori nel 2021.

Il petrolio, dopo un minimo in area 37 dollari, è stato oggetto di attenzioni dei rialzisti che hanno riportato le quotazioni in area 41. Tecnicamente il greggio è messo bene, spinto anche dal prolungato effetto che quest’anno sta avendo la stagione degli uragani, ma non bisogna illudersi troppo, perché la domanda è ancora molto debole rispetto alla media storica, mentre la produzione è in leggero aumento. La posizione in bear spread è stata chiusa sui minimi, abbassando il costo delle call 50 scad marzo, alla cui ulteriore riduzione contribuisce anche la call 47 venduta su scad dicembre, che a breve inizierà a risentire in modo importante del decadimento temporale.

I dati sulle scorte di Natural Gas sono risultati superiori alle attese e il movimento dei prezzi resta all’insegna dell’incertezza e della volatilità in questa fase, in attesa di capire quali sviluppi possono esserci dal lato della domanda nei prossimi mesi. L’offerta è invece in progressivo aumento, come certificano i dati di Baker Hughes sugli impianti attivi.
Speciale Report USDA
Mais: 2019/20: Il vecchio raccolto si è concluso il 31 agosto. L’USDA ha rivisto le scorte rispetto alla stima del 30 settembre a 1,995 miliardi, quindi -258 milioni inferiore alla loro stima WASDE dell’11/09.
2020/21: Le nuove scorte sono state ridotte da 2.503 miliardi a 2.167, contro attese di 2.113. A fronte di ciò resta a livelli record (per questo periodo dell’anno), la domanda di mais proveniente dalla Cina.

Soia: 2019/20: Il 31 agosto si è concluso il vecchio raccolto. USDA ha rivisto le scorte rispetto alla stima del 30 settembre a 523 milioni, quindi -52 milioni della loro stima WASDE del 11 settembre.
2020/21: Le nuove scorte sono state ridotte da 460 a 290 milioni di bushel, contro previsioni a 369. I rendimenti sono rimasti invariati da settembre a 51,9 Bpa. La produzione è stata abbassata di 14 milioni a 4.268 miliardi. Le variazioni della domanda sono state ragionevoli, con un aumento di 75 milioni per le esportazioni e una diminuzione minore di 2 milioni per il residuo. Appena due mesi fa le scorte erano a 610. Ora siamo 320 milioni sotto quel livello. Un record!
La cosa interessante è considerare il rapporto tra scorte ed utilizzo, attualmente a 6.4%, ai minimi dal 2016. Questi dati su scorte e rapporto scorte/utilizzo proietterebbero i prezzi addirittura a 11 dollari/Bu, Dato questo da non trascurare per chi è orientato a mettersi short controtendenza. È evidente che sulle quotazioni di questa commoditiy influiranno anche, e molto, i rapporti tra Cina e USA e conseguentemente l’esito delle elezioni.

Grano 2020/21: USDA ha abbassato le scorte di grano americano da 925 a 883, stimata a 887 prima del report. Sul lato della domanda si è osservato un aumento di 10 milioni di bushel per l'alimentazione. Secondo i dati attuali, facendo lo stesso esercizio effettuato per la Soia, i numeri implicherebbero un prezzo circa 5.65 $. Tuttavia, c'è un po' di premio a causa delle condizioni meteo di Stati Uniti, Ucraina e Russia. Nel bilancio mondiale l'USDA ha aumentato le stime per la Russia, e rivisto un po’ al ribasso quelle di Canada, Argentina ed Ucraina. Resto dell’idea che il grano sia sopravvalutato nel complesso, se analizzato rispetto al raccolto globale, ma è evidente che mettersi contro il mercato non è mai cosa giusta.

I preziosi hanno recuperato terreno rispetto alla settimana precedente. Sul Gold sono ancora ottimista ed anzi ho aperto un bull spread call 2000-2150 dicembre, sull’idea che il prezzo possa salire sia se venisse ufficializzato il nuovo stimolo economico in USA, sia in prossimità delle elezioni USA, come bene rifugio.

L’argento è più correlato alle borse in questa fase e sovra performa nelle giornate di propensione al rischio.
Sulle soft non ho spunti particolari questa settimana, tranne prendere atto del superamento di area 67 del cotone.
Per le carni interessante la situazione dei Live Cattle, che potrebbero essere sopravvalutati in questo momento, per il record di capi presenti negli allevamenti. A livello di forza relativa, meglio i Lean Hogs per i long.
