Nella prima parte dell’anno la Cina ha acquistato molto petrolio a buon mercato dopo il crollo dei prezzi derivante dalla pandemia di coronavirus e, in passato, ha acquistato metalli come il rame al fine di sostenere i produttori nazionali in tempi di stress: sostanzialmente, solamente le voci relative ad un intervento a mercato da parte della Cina sono in grado di smuovere il mercato innescando grandi variazioni di prezzo.
Le autorità locali hanno segnalato l’avvenuta vendita di alcune scorte: ad esempio la carne di maiale, immessa periodicamente a mercato al fine di compensare gli effetti negativi sul settore della peste suina africana.
Fonti locali indicano che è in corso la preparazione di nuovi siti di stoccaggio: il piano include una direttiva per accelerare la costruzione di più strutture atte a contenere il petrolio, in particolare nelle regioni interne remote.
Gli analisti di Bloomberg hanno riferito, ad aprile, che il governo cinese prevede di detenere scorte di greggio equivalenti a 90 giorni di importazioni nette, che potrebbero eventualmente essere estese fino a 180 giorni includendo le riserve commerciali.
Fonte Bloomberg