La descrizione dei processi del mondo reale spesso si rivela un vero e proprio fallimento, ovvero non riesce ad essere una “storia di successo”, mentre le storie emozionanti altrettanto spesso non riescono a spiegare - e peggio ancora a prevedere - correttamente il mondo reale.
Politici, uomini d’affari, attivisti tendono a prediligere uno stile narrativo semplice ed in grado di fornire una spiegazione soddisfacente, in modo da suscitare una risposta emotiva catalizzando l’attenzione degli ascoltatori.
Tutto questo è senza dubbio vero, ma gli analisti, ad esempio, non possono sfruttare questo metodo, mentre, al contrario, sono costretti a prediligere descrizioni accurate degli eventi e dei processi reali, anche se questo comporta dei problemi in termini di complessità ed indeterminatezza.
I limiti delle previsioni di risultati derivanti da processi semplici o complessi che tengono conto di una media significativa di elementi casuali dovrebbero essere normalmente espressi come scenari connotati da una distribuzione di probabilità associata, ma anche in questo caso molte previsioni risultano essere ipersensibili ai piccoli cambiamenti, od alle ipotesi sul processo di causalità, ragion per cui la distribuzione di probabilità stessa si presenta molte volte instabile od incerta.
Coloro che effettuano le previsioni dovrebbero sempre essere particolarmente cauti ed umili in merito alla loro capacità di eseguire previsioni accurate, e questo proprio a causa del fatti che numerose variabili potrebbero mutare all’improvviso.
Nella maggior parte dei casi il pensare in modo rigoroso, identificando ed analizzando tutte le potenziali variabili in gioco, si rivela la parte più utile dell’intera previsione: una volta identificate le variabili chiave, infatti, alcuni rischi possono essere eliminati, od almeno gestiti, mentre per altri non vi è altra possibilità che sostenere gli stessi.
Sostanzialmente, il “narratore da falò” è giudicato per la sua capacità di indurre una certa soddisfazione emotiva, ma i previsori - i forecasters - dovrebbero attendersi di essere giudicati secondo parametri ben diversi…
Riconoscere ed accettare una certa incertezza non deve essere quindi considerato il primo segnale di un fallimento od una mancanza di coraggio, ma bensì come un’onesta ammissione dei reali limiti della previsione all’interno del contesto complesso in cui si svolgono gli eventi.
Fonte Reuters