Delle 20 entità oggetto del sondaggio condotto da Bloomberg 18 prevedono un calo del Brent a 20 dollari per barile o meno, con il WTI che potrebbe addirittura scendere tra i 3 ed i 5 dollari per barile. Per quanto concerne il protrarsi della debolezza, le opinioni degli interpellati mostrano una forchetta decisamente ampia, che va da alcune settimane sino al termine dell’anno.
Alcuni operatori di settore indicano che il calo dei prezzi sta inducendo i commercianti ad acquistare il petrolio al fine di immagazzinarlo per piazzarlo poi a mercato in corrispondenza di prezzi maggiormente favorevoli rispetto a quelli attuali, ma questa strategia funzionerà solamente sino a quando i siti di stoccaggio non raggiungeranno la saturazione. Altri operatori ancora indicano che il calo dei prezzi continuerà sino a quando non raggiungerà un livello tale da indurre i produttori ad interrompere le operazioni di estrazione; diversi operatori osservano che potrebbe essere utile monitorare il costo di estrazione dello shale oil per avere un’idea di quale potrebbe essere un eventuale floor.
“Il WTI scenderà al di sotto del costo di produzione dello shale oil statunitense che, attualmente, è di 20 dollari per barile. L’enorme pressione derivante dal contango potrebbe costringere i prezzi a 15 dollari per barile nel primo mese, poiché alcuni commercianti dovranno mantenere il contango al fine di piazzare a mercato il prodotto stoccato” (Zhang Chenfeng, analista presso l'hedge fund cinese Shanghai Youlin Investment Management Co.).
In una nota diffusa nel corso della passata settimana gli analisti di Goldman Sachs hanno dichiarato che era in corso la revisione a ribasso delle stime sul Brent per il secondo trimestre 2020 (da 30 a 20 dollari per barile).
Gli analisti di Citigroup affermano che lo scenario base prevede un Brent ad una media di 17 dollari per barile nel corso del secondo trimestre, mentre lo scenario peggiore prevede un prezzo di 5 dollari per barile e potenziali prezzi fisici negativi in alcune aree a causa della mancanza di stoccaggio e logistica.
Energy Aspects ha affermato che il Brent rischia di testare i 10 dollari per barile nel mese di aprile, anche se i prezzi rimarranno probabilmente a ridosso di questi livelli per tutto il 2020.
Paul Sankey (Mizuho Securities) ha evidenziato il rischio di prezzi negativi a meno che la produzione shale non diminuisca più velocemente della creazione di scorte.
Fonte Bloomberg