Un recente documento visionato dagli analisti di Reuters mostra come il Venezuela avrebbe bisogno di almeno 58 miliardi di dollari per riportare la produzione di petrolio ai livelli del 1998, ovvero prima dell’ascesa al potere dell’ex presidente Hugo Chavez (nell’immagine a seguire), quando Caracas poteva sfoggiare un output di 3,4 milioni di barili giornalieri di greggio.
Nel documento citato da Reuters, la controllata statale venezuelana PDVSA affermava di essere alla ricerca di capitale straniero da impiegare nel recupero e nell’aggiornamento delle infrastrutture petrolifere che, in un prossimo futuro, opereranno con un nuovo modello di business.
Il principale nuovo modello di partnership PDVSA descritto nel documento è stato l'utilizzo di contratti di servizi di produzione (ASP): in base a questi accordi, gli appaltatori finanzierebbero il 100% delle operazioni nei giacimenti petroliferi e in cambio riceverebbero una parte del flusso di cassa gratuito del progetto, mentre il Venezuela rimarrebbe l’unico proprietario dei giacimenti e delle annesse infrastrutture.
Nel mese di marzo la produzione di petrolio del Venezuela ammontava a soli 578000 barili giornalieri (dati con fonte OPEC) a fronte degli 1,28 milioni di barili giornalieri che rappresentavano il target per il 2021 previsto dal governo locale.
La proposta giunge proprio mentre il presidente Nicolas Maduro sta tentando di ricucire i rapporti con il settore privato al fine di attrarre investimenti atti a ricostruire l’economia al collasso della nazione: si tratta di un programma che, se realizzato, invertirebbe il rafforzamento del controllo statale sviluppatosi sotto l’amministrazione socialista di Chavez.
Secondo il documento i tre principali obiettivi dell'industria petrolifera venezuelana sono: stabilizzare e recuperare la produzione di greggio e gas, ripristinare l’affidabilità, la sicurezza e la qualità delle operazioni e rifornire completamente il mercato interno.
Gli USA hanno imposto sanzioni al Venezuela al fine di estromettere Maduro, sanzioni inasprite nel 2019 sotto l’amministrazione Trump che hanno fortemente penalizzato la capacità di PDVSA di attrarre investimenti poiché eventuali partner commerciali di Caracas sarebbero finiti quasi sicuramente nella black list di Washington.
Complessivamente PDVSA ha individuato 152 opportunità di investimento che richiedono 77,6 miliardi di dollari di capitale di cui oltre 69 miliardi sarebbero destinati alle infrastrutture atte alla produzione di greggio e gas: di questi, 58 miliardi di dollari sono necessari per riportare la produzione di greggio dalle joint venture e dai giacimenti petroliferi della PDVSA ai livelli del 1998, mentre altri 11,3 miliardi di dollari andrebbero ai giacimenti di gas onshore e offshore; PDVSA ha anche stimato che sono necessari 7,65 miliardi di dollari per rilanciare oleodotti, progetti di iniezione di gas a giacimenti petroliferi, terminali e raffinerie che sono inattivi o con prestazioni insufficienti a causa della mancanza di manutenzione.
L'opposizione ha sviluppato un proprio piano per ristrutturare il settore e attrarre investimenti a seguito di un potenziale cambiamento di governo: un comitato tecnico che ha collaborato con l'opposizione lo scorso anno ha fissato obiettivi meno ottimistici, con il capitale necessario che ammonterebbe a 98 miliardi di dollari con un target di produzione a quota 2,2 milioni di barili giornalieri.
Fonte Reuters