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Se la Russia entra in azione, queste sono le Commodities da tenere d’occhio…



La Redazione Articolo pubblicato il 24/02/2022 12:00:00
“Quello che i russi potrebbero fare è deviare i flussi di petrolio - spiega Streible - invece di piazzarlo nell’attuale rete di distribuzione potrebbero facilmente stipulare accordi con altri paesi per l’acquisto del greggio ed un esempio è la Cina. Inoltre, potrebbero evitare di immettere il petrolio a mercato, non devono necessariamente vendere, hanno troppe altre materie prime chiave i cui prezzi sono passibili di incremento”.

 

Tutti sappiamo che la Russia riveste un ruolo chiave nel mercato delle commodities: non è solamente un grande fornitore di petrolio, ma di diverse materie prime strategiche che dovrebbero trarre vantaggio dall’acuirsi della tensione geopolitica  nell’Europa orientale: questo è quanto afferma Phil Streible, chief market strategist presso Blue Line Futures.

I commenti di Streible arrivano quando la Casa Bianca ha definito gli ultimi progressi della Russia "l'inizio di un’invasione”, subito dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento di due repubbliche separatiste autodichiarate nell'Ucraina orientale ove già sono schierate le truppe di Mosca.

Gli Stati Uniti e il Regno Unito sono andati avanti con le sanzioni: Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che la prima ondata di sanzioni prenderà di mira le banche russe e il debito sovrano e sempre il presidente degli Stati Uniti ha promesso interventi più incisivi nel caso in cui  la Russia dovesse continuare la sua aggressione.

“Quello che i russi potrebbero fare è deviare i flussi di petrolio - spiega Streible - invece di piazzarlo nell’attuale rete di distribuzione potrebbero facilmente stipulare accordi con altri paesi per l’acquisto del greggio ed un esempio è la Cina.  Inoltre, potrebbero evitare di immettere il petrolio a mercato, non devono necessariamente vendere, hanno troppe altre materie prime chiave i cui prezzi sono passibili di incremento”.

Una fornitura ridotta di petrolio e gas, nel dettaglio, potrebbe condurre i prezzi del petrolio al di sopra dei 100 dollari per barile in area 120 dollari.

“Il gasdotto Nord Stream 2 è bloccato: questo colpisce principalmente il gas naturale e le persone tentano di assicurarsi qualsiasi tipo di energia possibile, soprattutto quelle legate al riscaldamento, ragion per cui riteniamo possibile che il petrolio raggiunga i 100 dollari per barile, parte tutto da qui…”.

Altri metalli strategici che otterranno ulteriori benefici sono il palladio, il rame e il cobalto, ha affermato Streible: “La Russia è il secondo produttore di platino, il primo produttore di palladio ed il terzo produttore di grano.  Guardiamo un grafico del grano: è aumentato del 4,85% da inizio anno… La Russia produce il 3,5% del rame mondiale, la domanda di veicoli elettrici aumenta ed il rame è un metallo chiave in questo settore, e pesa per il 4% della produzione globale di cobalto utilizzato nella fabbricazione di batterie per veicoli elettrici, ragion per cui possiamo dire che la Russia è una nazione strategica quando si parla di produzione ed esportazione di materie prime e di direzione dell’economia globale”.

 

Fonte KitcoNews

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