Secondo un recente report di IHS Markit la domanda globale di combustibili fossili come benzina e diesel potrebbe raggiungere il picco già nel 2032 ma, per assistere ad un drastico calo nel consumo di petrolio, dovremo attendere almeno 20 anni.
La combustione di prodotti raffinati derivai dal greggio non scenderà al di sotto dei livelli registrati nel 2019 prima del 2043, osservano i tecnici di IHS spiegando che la proiezione non tiene conto del consumo di liquidi di gas naturale, utilizzati principalmente per la produzione di plastica.
La società di consulenza con sede a Londra si unisce a un elenco crescente di esperti del settore Energy che individuano il picco della domanda di combustibili fossili nel prossimo decennio, un evento conseguente al successo nella decarbonizzazione delle economie sviluppate come, ad esempio, gli Stati Uniti, economie che stanno mettendo in campo pesanti interventi per far fronte al cambiamento climatico.
Nel mese di luglio gli analisti di BloombergNEF indicavano un picco nel consumo di petrolio nel 2033 ed un calo dello stesso al di sotto dei livelli pre pandemici entro il 2041.
Sebbene la transizione energetica sia accelerata dall'inizio della pandemia, la prospettiva di emissioni nette pari a zero e una domanda di petrolio molto più bassa rimane al di fuori dello scenario più probabile di IHS a causa delle barriere tecnologiche e politiche, ha affermato l’azienda, in quanto il raggiungimento di tale target richiederebbe una spinta verso l'elettrificazione e l'idrogeno verde superiore alle attuali possibilità.
IHS afferma che la capacità di raffinazione globale dovrebbe ridursi di oltre 3 milioni di barili al giorno da qui al 2050, oltre ai 2,3 milioni di barili di capacità già definitivamente persi durante la pandemia.
Fonte Bloomberg