Petrolio, prezzi in calo: pesano la dipartita di Barry ed i dati in arrivo dalla Cina
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La Redazione
Articolo pubblicato il 16/07/2019 08:00:27
I prezzi del greggio hanno iniziato a cedere terreno quando le compagnie hanno autorizzato il rientro dei lavoratori sulle piattaforme offshore...
Nella sessione di ieri i prezzi del WTI sono scesi di quasi due punti percentuali, confermando le attese di un impatto sui prezzi di breve durata da parte della tempesta tropicale Barry che non si è rivelata in grado di apportare danni di rilievo alle infrastrutture dedicate alla produzione di Petrolio ed alla successiva raffinazione; a pesare sulle quotazioni del barile sono anche i dati macro in arrivo dalla Cina ed il lenirsi delle tensioni in Medio Oriente, elementi che al contrario, nella passata settimana, hanno sostenuto i prezzi di Brent e WTI.

“I prezzi del greggio hanno iniziato a cedere terreno quando le compagnie hanno autorizzato il rientro dei lavoratori sulle piattaforme offshore: gli effetti della tempesta tropicale si sono rivelati di poco conto, ragion per cui la produzione di greggio è pronta a tornare a mercato e quindi ci attendiamo un ridimensionamento dei prezzi del barile” (Edward Moya, analista senior presso OANDA).
Come abbiamo visto nell’editoriale di ieri, una sola raffineria ha interrotto in toto le operazioni, mentre le altre, anche se in alcuni casi a ritmo ridotto, hanno continuato a lavorare.
I produttori offshore hanno riavviato il 4% della produzione interrotta, questo è quanto afferma U.S. Bureau of Safety and Environmental Enforcement (BSEE); le società di settore hanno ridotto la produzione di greggio del 73% (circa 1,4 milioni di barili giornalieri), proprio a causa dell’arrivo della tempesta tropicale Barry.
A seguire - Cina e tensioni geopolitiche gravano sui prezzi del Petrolio
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