Petrolio, l’Iran avverte: il tempo sta per scadere…
La Redazione
Articolo pubblicato il 16/06/2021 09:00:00
La Germania ha affermato che le parti in causa stanno facendo tutto il possibile per mediare un accordo e che tutti i partecipanti ai colloqui dovranno mostrare sufficiente flessibilità e pragmatismo.
Teheran aumenta la pressione e avverte che il tempo per rilanciare l’accordo sul nucleare sta per scadere, e questo in virtù di negoziati che procedono a passo di lumaca e non si mostrano risolutivi in merito alla maggior parte dei punti chiave.
Ad onor del vero l’Iran non si presenta certo come un esempio di trasparenza e capacità comunicativa in quanto Saeed Khatibzadeh, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, ha affermato, nei giorni passati, che una bozza di accordo esiste, anche se rimangono questioni tecniche, politiche, legali e pratiche da risolvere: potrebbe sembrare un quadro migliore di quanto lascino intendere le dichiarazioni più recenti citate in apertura, peccato non sia dato sapere quali siano queste questioni da risolvere che tanto stanno a cuore a Khatibzadeh, questioni così importanti da impedire il raggiungimento di un accordo definitivo.
I mercati petroliferi stanno osservando da vicino l’evolversi della situazione nella repubblica islamica e sono ansiosi di sapere quando - e se… - il greggio iraniano tornerà a mercato e, soprattutto, sono ansiosi di conoscere l’entità del margine di manovra che Washington concederà a Teheran.
In questo contesto il Brent ha ampiamente superato i 73 dollari per barile estendendo al 42% circa il guadagno su base annua, una performance resa possibile - anche - proprio dalla lentezza dei negoziati: “Un altro giro di colloqui richiederà tempo - afferma Robin Mills, CEO di Qamar Energy - un accordo comporterà una serie di passaggi relativi alla conformità ed alla revoca delle sanzioni e nessuna delle parti in causa vuole rinunciare alla leva di cui attualmente dispone”.
Nella giornata di sabato 12 giugno 20121 il negoziatore principale dell’Iran, Abbas Araghchi, ha spiegato che vi sono scarse probabilità che un accordo sia raggiunto prima delle elezioni presidenziali di venerdì che dovrebbero vedere l’attuale presidente Hassan Rouhani abbandonare il suo ruolo dopo due mandati.
L’opinione comune vede Ebrahim Raisi alla guida dell’Iran, un elemento fortemente religioso e riluttante a qualsiasi accordo con gli USA.
La Germania ha affermato che le parti in causa stanno facendo tutto il possibile per mediare un accordo e che tutti i partecipanti ai colloqui dovranno mostrare sufficiente flessibilità e pragmatismo.
Fonte Bloomberg