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Petrolio: il grande enigma del 2022



La Redazione Articolo pubblicato il 22/11/2021 18:00:00
Anche in queste condizioni, tuttavia, le tre agenzie concordano sul fatto che la produzione globale aumenterà allentando la tensione del mercato

 

Se ascoltiamo gli analisti nel 2022 vedremo il mercato petrolifero cadere in una condizione di eccesso di offerta, ma il realizzarsi di questa previsione è legato a filo doppio alla capacità della OPEC+ di fare qualcosa in cui, sino ad ora, ha fallito, ovvero pompare il volume di petrolio previsto.

Le più recenti previsioni della IEA (International Energy Agency), della OPEC e della EIA (U.S. Energy Information Administration) evidenziano il progressivo ridursi del deficit nella fornitura di greggio che, stando alle stime, dovrebbe trasformarsi in un surplus nell’anno venturo, ma questo avverrà solamente se i produttori OPEC+ rispetteranno le quote produttive previste dai recenti accordi che prevedono un aumento produttivo di 400000 barili giornalieri su base mensile fino ad aprile 2022; questa capacità è discutibile e delle tre agenzie citate in precedenza, solamente la EIA indica una produzione OPEC inferiore al previsto mentre, al contrario, la OPEC ha indicato i target produttivo come corretti utilizzandoli nel meeting tenutosi nei primi giorni di novembre.

I dati di ottobre suggeriscono che la EIA potrebbe fornire una previsione corretta, in quanto l’aumento della produzione OPEC+ ammonta a soli 136000 barili giornalieri dal mese di settembre, ovvero un quinto in meno rispetto alle stime presentate a fine ottobre.

L’impatto sul bilancio del mercato petrolifero nel prossimo anno sarà significativo: allo stato attuale l’offerta globale di petrolio, nel primo trimestre 2022, supera la domanda di 900000 barili giornalieri ma, se si sfruttano i dati EIA sulla produzione, la situazione assume un tono ben diverso e contraddistinto da un eccesso di offerta praticamente azzerato nel primo trimestre 2022 fatto salvo un lieve aumento delle scorte nel mese di gennaio che sarà tuttavia compensato da un drenaggio delle stesse in crescita tra febbraio e marzo; i successivi aumenti delle scorte globali non superano 1 milione di barili al giorno, in contrasto con l'aumento di 3 milioni di barili al giorno atteso nel quarto trimestre 2022 secondo le stime OPEC.

Anche in queste condizioni, tuttavia, le tre agenzie concordano sul fatto che la produzione globale aumenterà allentando la tensione del mercato.

Le modifiche alla domanda di petrolio rispetto alle prospettive del mese scorso sono state modeste, con le maggiori revisioni al rialzo apportate al trimestre in corso da parte di IEA ed EIA, mentre la OPEC ha ridotto le sue aspettative sull'uso del petrolio in questo e nei prossimi due trimestri. Queste proiezioni della domanda più elevata del quarto trimestre sono state compensate da aumenti simili nell'offerta non OPEC previsti da IEA ed EIA.

Per il 2022, sia IEA che EIA hanno aumentato le loro previsioni di produzione non OPEC, mentre il Cartello ha ridotto le sue previsioni per la prima metà dell'anno e le ha aumentate per la seconda metà e questo comporta che tutte e tre le agenzie, ora, prevedano un fabbisogno mondiale di greggio OPEC nel 2022 inferiore rispetto a un mese fa con le riduzioni previste che oscillano tra 100000 e 160000 barili giornalieri.

 

Fonte Bloomberg

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