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Le aziende energetiche statunitensi hanno aggiunto impianti di trivellazione per petrolio e gas naturale per la seconda settimana consecutiva, una diretta conseguenza dei prezzi del barile in aumento che ha spinto le società a ravvivare le operazioni.

Le piattaforme di perforazione in attività sono aumentate di 8 unità ad un totale di 448, livello più elevato da, mese di aprile 2020 (dati aggiornati alla settimana terminata il 7 maggio, fonte Baker Hughes).

La recente variazione pone il numero di impianti operativi al di sopra di quello dell’anno passato in questo stesso periodo del 20%, 74 unità, e dell’84% rispetto al minimo di agosto 2020, quando erano attive solamente 244 piattaforme di perforazione.

Grafico WTI by Tradingview

Al termine della passata ottava i future sul WTI scambiavano a ridosso dei 65 dollari per barile, in crescita del 34% nel 2021 dopo un crollo del 21% nel 2020.

I completamenti dei pozzi e le attività di perforazione hanno avuto un buon slancio dopo che alcune aziende energetiche hanno aumentato i piani di spesa per il 2021 dopo i tagli negli ultimi due anni, tuttavia, poiché gli aumenti sono stati minimi e la maggior parte delle aziende si è concentrata sui rendimenti degli azionisti rispetto alla crescita dei volumi, l’attività di perforazione è cresciuta moderatamente.

La società di servizi finanziari statunitense Cowen & Co ha affermato che le società indipendenti di esplorazione e produzione (E&P) prevedono di aumentare la spesa di circa l'1% nel 2021 rispetto al 2020: ciò segue le riduzioni degli investimenti di circa il 49% nel 2020 e il 12% nel 2019.

Enverus, un fornitore di dati energetici con il proprio numero di impianti, ha affermato che il numero di impianti attivi nella settimana fino al 5 maggio è rimasto stabile a 524.

Fonte Reuters