L’ottava è iniziata con un buon rialzo delle quotazioni del mais scambiato presso la piazza di Chicago che, nella giornata di martedì, è passato di mano ai livelli più alti in due settimane: quanto avvenuto è frutto della siccità che attanaglia le coltivazioni degli Stati Uniti settentrionali offuscando le prospettive relative al raccolto, e questo, ovviamente, non riguarda solamente il mais, in quanto anche la soia ed il grano rosso invernale (duro e tenero) hanno messo a segno ottime performance, anche se il vero re del listino rimane il grano primaverile scambiato sulla piazza di Minneapolis che annovera un rally di ben sette settimane con le quotazioni del prodotto ai livelli più elevati dal 2012 ad oggi.
Le condizioni in gran parte aride di questa settimana nell'Upper Midwest stanno alimentando preoccupazioni per la salute delle colture e, allo stesso tempo, il raccolto di mais del Brasile procede a rilento a causa di sensibili ritardi nelle precedenti operazioni di semina anch’esse imputabili a condizioni climatiche avverse.
Nel momento in cui queste righe sono scritte (mercoledì 21 luglio 2021) il prezzo del mais si attesta a ridosso dei 573,5 USd/bu.
I futures sul grano primaverile si attestano a ridosso dei 910 USd/bu, in lieve calo su base giornaliera, ma in crescita del 53% da inizio anno.
Secondo i dati del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti pubblicati lunedì, le valutazioni del grano primaverile sono ulteriormente crollate la scorsa settimana a causa della siccità. Mentre la varietà utilizzata per produrre pasta per pizza e bagel rappresenta solo una frazione della produzione mondiale di cereali, il deterioramento evidenzia le preoccupazioni meteorologiche in tutto il mondo che stanno guidando un rimbalzo dei prezzi del raccolto; in rialzo anche le quotazioni di soia, olio e farina di soia e colza.
Fonte Bloomberg