Secondo Goldman Sachs Group Inc., i flussi di gas naturale russo verso l'Europa potrebbero essere ridotti per "un periodo indefinito" nel caso in cui il nuovo gasdotto Nord Stream 2 dovesse essere oggetto di sanzioni a seguito di un degenerare della tensione tra Russia ed Ucraina.
Gli analisti dell’istituto di credito affermano tutt’ora che Nord Stream 2 diverrà operativo nel secondo trimestre, ma i continui ritardi nel processo di approvazione potrebbero ritardare l’operatività verso la fine del 2022 ed oltre soprattutto in caso di una escalation delle tensioni Russia-Ucraina con i prezzi del gas che potrebbero tornare ai livelli record di metà dicembre se non addirittura oltre.
"Se le tensioni tra Russia e Ucraina dovessero intensificarsi, l'iniziale incertezza sul suo impatto sui flussi di gas condurrebbe il mercato ad applicare un premio di rischio al prezzo del gas in Europa” (dichiarazione rilasciata dallo staff di analisti di Goldman Sachs).
I minori flussi di gas russo, già in atto dalla seconda metà dello scorso anno, potrebbero estendersi ai mesi estivi ma, poiché la regione sta combattendo una crisi energetica, è improbabile che l'Unione Europea blocchi i flussi di gas esistenti dalla Russia, ha affermato la banca.
Anche nel caso in cui i flussi di gas della Russia dovessero tornare alla normalità entro l’estate, il mercato nell'Europa nord-occidentale rimarrà sotto fornito rispetto alla media quinquennale almeno sino al 2025, quando nuovi impianti di liquefazione entreranno in funzione; gli analisti di Goldman Sachs indicano che la tensione nei mercati del gas europei persisterà per altri tre anni.
Fonte Bloomberg