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Frumento: l’India fa lo sgambetto al mercato



La Redazione Articolo pubblicato il 16/05/2022 14:00:00
“Il divieto è scioccante - spiega un commerciante indiano - ci aspettavamo un freno alle esportazioni dopo due o tre mesi, ma sembra che i numeri sull'inflazione abbiano fatto cambiare idea al governo”

 

Nella giornata di sabato 14 aprile 2022 il governo indiano, che in precedenza aveva affermato di puntare a spedizioni record pari a 10 milioni di tonnellate, ha vietato le esportazioni di frumento, spiegano come i prezzi interni siano saliti a livelli mai visti prima a causa del caldo torrido che ha ridotto la produzione nazionale e, soprattutto, a causa di pratiche commerciali non regolamentate; il governo indiano ha comunque assicurato che consentirà tutte quelle esportazioni sostenute da lettere di credito già emesse e verso paesi che richiedono forniture atte a soddisfare le loro esigenze di sicurezza alimentare.  Il veto all’export, spiegano i funzionari indiani, non è definitivo e potrebbe essere rivisto.

Gli acquirenti globali puntavano sulle forniture del secondo produttore mondiale di grano dopo il crollo delle esportazioni dalla regione del Mar Nero, ma il governo indiano ha deciso di intervenire al fine di contenere il violento aumento dei prezzi interni.

Sebbene non sia uno dei principali esportatori di grano al mondo, il divieto dell'India potrebbe condurre i prezzi globali a nuovi picchi a causa dell’attuale carenza di offerta, un evento che colpirebbe duramente i consumatori con scarse disponibilità economiche localizzati principalmente in Asia ed Africa: “Il divieto è scioccante - spiega un commerciante indiano - ci aspettavamo un freno alle esportazioni dopo due o tre mesi, ma sembra che i numeri sull'inflazione abbiano fatto cambiare idea al governo”.

Grafico Frumento by Tradingview

L'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia ha spinto l'inflazione al dettaglio annuale dell'India vicino al massimo degli ultimi otto anni, ad aprile, rafforzando le aspettative che la banca centrale avrebbe aumentato i tassi di interesse in modo più aggressivo.

I prezzi del grano in India sono saliti a livelli record, raggiungendo, in alcuni mercati spot, i 320 dollari per tonnellata, ovvero 25000 rupie per tonnellata, un prezzo decisamente superiore al minimo di 20150 rupie imposto dal governo indiano.

Questa settimana l'India ha delineato il suo obiettivo record di esportazione per l'anno fiscale iniziato il 1 aprile, dicendo che invierà delegazioni commerciali in paesi come Marocco, Tunisia, Indonesia e Filippine per valutare le eventuali possibilità di aumentare le spedizioni.

A febbraio, il governo ha previsto una produzione di 111,32 milioni di tonnellate, il sesto raccolto record consecutivo, ma a maggio ha ridotto la previsione a 105 milioni di tonnellate, anche se il caldo eccessivo potrebbe condurre il volume finale a ridosso dei 100 milioni di tonnellate.

Monetizzando l’aumento dei prezzi globali determinato dal conflitto in Ucraina, nell’anno fiscale terminato a marzo l’India ha esportato un record di 7 milioni di tonnellate di frumento, ovvero oltre il 250% rispetto l’anno passato.

A differenza degli anni precedenti, gli agricoltori hanno preferito vendere il grano a commercianti privati, che offrivano prezzi migliori rispetto al tasso fisso del governo.  Ad aprile l’India ha esportato un volume record di 1,4 milioni di tonnellate e sono già presenti accordi per esportare 1,5 milioni di tonnellate nel mese di maggio.

 

Fonte Reuters

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