Secondo analisti e coltivatori, un'ondata di caldo eccezionalmente precoce in Francia e Spagna potrebbe stressare ulteriormente i raccolti di frumento dopo una primavera secca, anche se un previsto allentamento delle temperature e piogge in tutta la regione questo mese dovrebbe evitare grandi perdite di raccolto anche se, non dimentichiamolo, nel contesto attuale qualsiasi contrazione dei rendimenti potrebbe essere fonte di preoccupazione.
Le stime indicano che la maggior parte degli analisti prevede una minore produzione di frumento nell'Unione Europea dopo i raccolti record di Romania e Bulgaria nel 2021 ed il calo dovrebbe interessare anche la produzione della Francia, primo produttore UE, dove le temperature hanno raggiunto i 40°, in linea con quanto accaduto in Spagna la scora settimana: “Visto che arriviamo da una primavera secca si tratta di un ulteriore rischio - spiega Aurelien Blary, analista presso Strategie Grains - ci attendiamo un’ulteriore perdita di resa”.
Grafico Frumento piazza di Parigi by Barchart
Gli analisti stimano che il raccolto di grano tenero francese, escluso il duro, sia di 33-34 milioni di tonnellate, in calo rispetto ai 35,5 milioni dell'anno scorso, poiché tengono conto di una minore semina e di un potenziale di resa poco uniforme.
L'ondata di caldo è stata vista come la più grande minaccia nella Francia centrale, dove i raccolti sono nella fase finale di riempimento e questo potrebbe esacerbare le variazioni di resa dopo che le piogge di inizio giugno hanno aiutato alcuni raccolti: “La situazione è estremamente varia: le recenti precipitazioni hanno interessato alcune aree in modo eccessivo, mentre ne hanno lasciate altre in preda alla siccità” (Francois Jacques, vice segretario generale del gruppo francese di coltivatori di grano AGPB).
L'ondata di caldo potrebbe peggiorare un previsto calo della produzione di grano quest'anno in Spagna e anche in Italia; in Romania, il ministro dell'Agricoltura Adrian Chesnoiu ha dichiarato che il clima avverso e l'aumento dei costi di produzione spingerebbero il raccolto al di sotto del livello record dello scorso anno di 11,3 milioni di tonnellate, ma ha anche affermato che il paese detiene ampi volumi da destinare all’export.
In Bulgaria, che come la Romania esporta attraverso il Mar Nero, era previsto un calo rispetto ai 7,1 milioni di tonnellate dell'anno scorso, ma le recenti piogge dovrebbero contribuire a limitare il calo.
Nell'Europa centrale, una primavera secca potrebbe anche limitare il potenziale di rendimento in Germania e Polonia, ha affermato Blary, aggiungendo che la Germania occidentale è stata meno colpita mentre le piogge di giugno hanno migliorato le condizioni in Polonia.
Fonte Reuters