La scorsa settimana è stata la peggiore per le borse USA dall’inizio dell’anno. Gli indici azionari avevano bisogno di un po’ di respiro e una correzione era nell’aria. In questo caso le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina sono state riportate sotto i riflettori dopo le esternazioni via Twitter del presidente Trump e il successivo botta e risposta che non ha eliminato il pericolo di un aumento consistente dei dei dazi doganali ma al tempo stesso dà speranza per il raggiungimento di un accordo. Sabato mattina i flash delle agenzie di stampa riportavano questa dichiarazione di Trump: “Se non chiudiamo l'accordo entro 3 o 4 settimane, dazi su beni per altri 350 miliardi dollari”. Nulla di nuovo quindi, da Washington si spinge per ottenere il miglior accordo possibile cercando di mettere pressione alla controparte mentre da parte della Cina c’è la volontà di mediare, ma senza rinunciare a negoziare per i propri interessi. Una cosa è certa: un protezionismo esasperato non fa bene all’economia e, nonostante le dichiarazioni di facciata, i consiglieri di Trump questo lo sanno bene.
D’altra parte, non è da trascurare il dato che riguarda l’import cinese di Aprile, visto ai massimi da novembre 2018.
In ogni caso i mercati stanno dimostrando un’ottima tenuta (almeno per ora) e, nonostante alcuni pesanti spinte ribassiste ad inizio delle sedute, le quotazioni di fine sessione in borsa hanno mostrato spesso ottimi recuperi.
Il presidente della Fed di Atlanta ha dichiarato che la Banca Centrale è pronta ad attuare con qualsiasi mezzo pur di raggiungere il target di inflazione. La Fed in ogni caso è pronta ad agire sui tassi, qualora fosse necessario affrontare un lungo periodo di tariffe doganali al rialzo su una moltitudine di prodotti.
Dal lato UE, durante l’avvicinamento alle elezioni europee, sono arrivati alcuni dati macro interessanti. In particolare mi soffermerei sul dato riguardate le nuove Partite IVA in Italia: risultano in forte aumento, attestandosi ad oltre 180.000 anno su anno, grazie alla riforma fiscale che ha riguardato proprio le Partite IVA, con le agevolazioni fiscali per il regime forfettario (portato a 65.000 Euro). Ciò dimostra che, aldilà delle polemiche, spesso strumentali, uno shock fiscale di drastica riduzione della tassazione è ciò che davvero serve al nostro Paese, oltre al rilancio del settore immobiliare e una revisione delle norme sulla burocrazia. Questo lo sanno ormai anche i bambini, ma è evidente che da troppo tempo vi siano interessi contrari a quanto esposto.
Questa settimana arriveranno i dati dello Zew tedesco e i prezzi di importazioni ed esportazioni USA in apertura. Martedì 15 le vendite al dettaglio USA e cinesi, oltre al New York Empire State index e la produzione industriale. Il 16 i nuovi cantieri edili e il Philly Fed e il 17 i leading indicator e il Consumer Sentiment.




