Quella che era iniziata come una protesta contro un disegno di legge si è trasformata in una scena di violenza che ha paralizzato la Colombia, una valenza che trova il suo epicentro nel sud ovest della nazione, nella città di Cali.
Da una settimana la Colombia vive una spirale di proteste e violenti scontri tra manifestanti e forze di sicurezza e, di conseguenza, si è verificato un blocco delle strade, che ha causato l'interruzione delle spedizioni di caffè, principale esportazione agricola locale.
Le proteste, originariamente convocate in opposizione a un piano di riforma fiscale ora annullato e che hanno causato la morte di 24 manifestanti, intendono forzare il governo ad agire per contrastare la povertà, la violenza della polizia e le disuguaglianze nei sistemi sanitari e scolastici.
“Siamo completamente fermi - spiega Roberto Velez, presidente della associazione dei coltivatori di caffè della Colombia - non c’è modo di muoversi verso i porti od all’interno del paese”.
I blocchi stradali, alcuni organizzati da camionisti a sostegno dello sciopero nazionale e altri da manifestanti, si sono diffusi in tutto il paese ed il più grande di essi impedisce alle merci di raggiungere o lasciare l'importante città portuale di Buenaventura, nel Pacifico.
Le barricate stanno interessando in particolare i produttori delle città di Huila, Valle del Cauca, Cauca e Narino, che, secondo Velez, sono nel mezzo dei loro raccolti principali.
Fonte CafePoint