Nella giornata di lunedì 13 settembre 2021, per la prima volta dal 2008, i prezzi dell’alluminio hanno toccato i 3000 dollari per tonnellata e questo a causa dei timori relativi ad una carenza di offerta conseguente alle restrizioni alla produzione implementate dalla Cina; nel solo 2021 i prezzi dell’alluminio sono aumentati del 50% ed il 15% di questo rally è stato messo a segno in sole tre settimane grazie al massiccio intervento degli speculatori (vedi grafico a seguire).
Ad alimentare il rally è un mix di fattori che comprende la riduzione della produzione cinese, una domanda particolarmente forte, scorte contenute ed un repentino aumento del prezzo dell’allumina: questo è quanto afferma Gianclaudio Torlizzi (analista presso T-Commodity) che sottolinea come, in questo momento, sia particolarmente difficile essere ribassisti su questo metallo, con il ritmo del rally che lascia intendere la possibilità di una correzione a breve termine, inserita, tuttavia, in un trend rialzista di lungo periodo.
I driver di mercato
- Cina: la provincia dello Yunnan, che ospita circa il 10% della capacità di produzione di alluminio della Cina, ha imposto alle fonderie che impiegano energia idroelettrica di mantenere la produzione media stabile con volumi pari od inferiori a quelli di agosto nel periodo che va da settembre a dicembre. Le fonderie locali avevano già abbattuto la produzione di quasi 1 milione di tonnellate nel mese di agosto.
- Allumina: nell’ultimo mese i futures di questo prodotto fondamentale nella produzione di alluminio sono aumentati del 20% al COMEX e si attestano a 365 dollari per tonnellata.
- Scorte: le scorte di alluminio nei magazzini LME sono disunite del 33%, dal mese di marzo, ad un totale di 1,3 milioni di tonnellate, mentre le scorte presso lo ShFE (Shanghai) sono diminuite del 42% a 228529 tonnellate (variazione rispetto al mese di aprile).
- Posizionamento: gli speculatori stanno scommettendo su prezzi più alti r questo si traduce in un aumento della net long position presso l’LME (+35%).
- Mercati: le piazze azionarie globali hanno mostrato una certa stanchezza ed il dollaro si è rafforzato, un elemento che pesa sulle quotazioni dei metalli scambiati in divisa USA.
Fonte KitcoNews