I prezzi del Natural Gas hanno registrato un aumento del 16% nei quattro giorni terminati nella giornata del 2 gennaio prima di intraprendere la strada del declino non appena le previsioni meteo hanno iniziato ad evidenziare come il freddo artico avrebbe lasciato il posto a temperature ben più miti entro la settimana corrente.
Il calo delle scorte a cui potremmo assistere si mostra di entità elevata ed alcuni analisti prevedono un drenaggio pari a 300 BCF nel corso della settimana appena iniziata (la Energy Information Administration rilascerà il suo report settimanale nella giornata dell’11 gennaio; nella passata settimana le scorte hanno mostrato un calo di 206 BCF).

I produttori di Gas sono soliti stoccare il prodotto in siti strategici in modo da avere a portata di mano la merce e poter così aumentare la fornitura erogata in caso di repentini picchi di richiesta.
Per quanto concerne il report EIA di prossima diffusione è praticamente certo che quest’ultimo rifletterà il picco di richiesta del recente periodo con il consumo complessivo di Gas dei cosiddetti “Lower 48” che, secondo gli analisti di PointLogic Energy, mostrerà un incremento del 19%; la domanda giornaliera, sino ad ora, ha registrato un picco a 143 BCF nella giornata del primo gennaio.
In questo contesto i gestori si muovono, almeno in apparenza, in contro tendenza aumentando le short positions sul prodotto.
“È una cosa che mi lascia perplesso - spiega Evans - il mercato si sta stringendo e questo dovrebbe diminuire il rischio di eventuali ribassi ampliando il potenziale rialzista. Prima o poi qualcuno si accorgerà che i prezzi dell’Henry Hub sono un vero affare…”.
Fonte Bloomberg